"Stadio Sì, ma non così" chiede maggiore trasparenza e partecipazione un documento con le osservazioni da sottoporre alla conferenza dei servizi
06-03-2025 17:13 - Cronaca
Il Comitato "Stadio Sì, ma non così" ha inviato al sindaco di Empoli, Alessio Mantellassi, un documento con una serie di richieste e osservazioni in merito alla proposta di project financing per la riqualificazione dello stadio comunale "Carlo Castellani". La lettera è stata redatta in vista della prossima Conferenza dei Servizi Preliminare, nella quale il comitato chiede di poter partecipare attivamente.
Tra le richieste principali, il Comitato ha sollecitato il Comune a trasmettere le proprie osservazioni agli enti coinvolti nella Conferenza, evidenziando la necessità di garantire la massima trasparenza nell'iter decisionale. Inoltre, si chiede di avere accesso a tutti gli atti amministrativi relativi al progetto, in linea con quanto previsto dalla normativa vigente sulla trasparenza e il diritto di accesso ai documenti pubblici.
Uno dei punti critici evidenziati riguarda l'impatto urbanistico e ambientale del progetto. Il Comitato esprime preoccupazione per la costruzione di nuove strutture commerciali e di parcheggi, che potrebbero compromettere le aree verdi esistenti, come il campo sussidiario e il giardino della Maratona. L'aggiunta di un centro commerciale, inoltre, solleva interrogativi sulla sostenibilità del commercio locale e sull'effetto che potrebbe avere sul tessuto economico cittadino.
Un altro nodo cruciale è legato alla viabilità e al traffico. Il Comitato evidenzia che l'attuale situazione stradale, già congestionata durante gli eventi sportivi, potrebbe peggiorare con la creazione di nuove strutture e funzioni attrattive. Per questo motivo, è stata richiesta un'analisi approfondita da parte di un ingegnere trasportista prima di prendere qualsiasi decisione.
Sul fronte ambientale, il progetto prevede la costruzione di un parcheggio interrato vicino al torrente Orme, in una zona già a rischio idraulico. Il Comitato chiede che eventuali lavori di escavazione siano subordinati alla realizzazione delle casse di espansione dell'Orme per evitare pericoli di esondazione.
Altro punto contestato è l'altezza del nuovo stadio, che raggiungerebbe i 28 metri, alterando il panorama urbano e creando possibili disagi ai residenti limitrofi, come riduzione dell'illuminazione naturale e ostacoli alla ventilazione.
Infine, il Comitato contesta la possibile esenzione dal pagamento di IMU e TARIC per 73 anni a favore del proponente del progetto, l'Empoli FC. Secondo i cittadini, un tale trattamento fiscale risulterebbe ingiusto nei confronti di imprese e cittadini che continuano a pagare regolarmente le imposte.
La questione della cessione gratuita di un terreno comunale per la realizzazione di un albergo privato è un altro tema delicato. Il Comitato si chiede se sia eticamente corretto concedere un bene pubblico a un privato per uno sviluppo imprenditoriale, con il rischio di alterare le dinamiche del mercato e di arrecare un danno economico alla collettività.
Il Comitato "Stadio Sì, ma NON così" ribadisce di non essere contrario alla ristrutturazione dello stadio, ma chiede che questa avvenga con soluzioni meno impattanti e più sostenibili, sia dal punto di vista ambientale che economico. Ora spetta al Comune rispondere a queste richieste e garantire un processo partecipativo che tenga conto delle preoccupazioni dei cittadini.
Tra le richieste principali, il Comitato ha sollecitato il Comune a trasmettere le proprie osservazioni agli enti coinvolti nella Conferenza, evidenziando la necessità di garantire la massima trasparenza nell'iter decisionale. Inoltre, si chiede di avere accesso a tutti gli atti amministrativi relativi al progetto, in linea con quanto previsto dalla normativa vigente sulla trasparenza e il diritto di accesso ai documenti pubblici.
Uno dei punti critici evidenziati riguarda l'impatto urbanistico e ambientale del progetto. Il Comitato esprime preoccupazione per la costruzione di nuove strutture commerciali e di parcheggi, che potrebbero compromettere le aree verdi esistenti, come il campo sussidiario e il giardino della Maratona. L'aggiunta di un centro commerciale, inoltre, solleva interrogativi sulla sostenibilità del commercio locale e sull'effetto che potrebbe avere sul tessuto economico cittadino.
Un altro nodo cruciale è legato alla viabilità e al traffico. Il Comitato evidenzia che l'attuale situazione stradale, già congestionata durante gli eventi sportivi, potrebbe peggiorare con la creazione di nuove strutture e funzioni attrattive. Per questo motivo, è stata richiesta un'analisi approfondita da parte di un ingegnere trasportista prima di prendere qualsiasi decisione.
Sul fronte ambientale, il progetto prevede la costruzione di un parcheggio interrato vicino al torrente Orme, in una zona già a rischio idraulico. Il Comitato chiede che eventuali lavori di escavazione siano subordinati alla realizzazione delle casse di espansione dell'Orme per evitare pericoli di esondazione.
Altro punto contestato è l'altezza del nuovo stadio, che raggiungerebbe i 28 metri, alterando il panorama urbano e creando possibili disagi ai residenti limitrofi, come riduzione dell'illuminazione naturale e ostacoli alla ventilazione.
Infine, il Comitato contesta la possibile esenzione dal pagamento di IMU e TARIC per 73 anni a favore del proponente del progetto, l'Empoli FC. Secondo i cittadini, un tale trattamento fiscale risulterebbe ingiusto nei confronti di imprese e cittadini che continuano a pagare regolarmente le imposte.
La questione della cessione gratuita di un terreno comunale per la realizzazione di un albergo privato è un altro tema delicato. Il Comitato si chiede se sia eticamente corretto concedere un bene pubblico a un privato per uno sviluppo imprenditoriale, con il rischio di alterare le dinamiche del mercato e di arrecare un danno economico alla collettività.
Il Comitato "Stadio Sì, ma NON così" ribadisce di non essere contrario alla ristrutturazione dello stadio, ma chiede che questa avvenga con soluzioni meno impattanti e più sostenibili, sia dal punto di vista ambientale che economico. Ora spetta al Comune rispondere a queste richieste e garantire un processo partecipativo che tenga conto delle preoccupazioni dei cittadini.
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