Tpe: "Accorpamento? E anche oggi se ne parla domani"
26-07-2025 20:17 - Politica
«I deboli seguono le leggi, i forti le regole». Con questa frase, Roberto Saviano descrive un meccanismo tipico del potere: mentre i più deboli rispettano le leggi formali, chi è forte impone proprie regole, spesso non completamente in linea con la legge, per consolidare o accrescere il proprio controllo.
Fonte: Ufficio stampa
A Empoli la LEGGE nazionale, lo Statuto comunale e la Costituzione permettono chiaramente l'accorpamento del referendum comunale con le elezioni regionali: è previsto, è legittimo, è auspicabile per favorire la partecipazione e ridurre i costi, ma l'amministrazione comunale ha scelto di fare l'opposto: non aggiornare in tempo il regolamento per consentire l'accorpamento, usando un regolamento locale per non realizzare ciò che la LEGGE permette. Siamo chiaramente di fronte all'assurdo in cui un'amministrazione comunale impegna tempo e risorse pubbliche nell'improbabile tentativo di "smontare" una legge nazionale per giustificare una ormai chiara volontà di non applicare quanto previsto dalla legge con finalità esclusivamente politiche legate a precise volontà locali di partito e di continuità.
«I deboli seguono le leggi, i forti le regole» e così con ogni probabilità il referendum non si svolgerà insieme alle elezioni regionali, ma in un'altra data, con maggiori costi per la collettività, probabilmente un numero minore di seggi, minore affluenza, e un danno certo al diritto dei cittadini di partecipare. Qui non si tratta solo di burocrazia, qui si tratta di una precisa volontà politica di marginalizzare le condizioni di voto e la partecipazione democratica perché un referendum che rimette in discussione la Multiutility e la sua quotazione in Borsa dà fastidio, meglio farlo passare in sordina, in una giornata isolata, con meno attenzione, meno informazione e meno cittadini ai seggi. Ma noi non ci stiamo, la democrazia non è un fastidio da aggirare con le regole, è un diritto da difendere e non sarà il silenzio delle istituzioni a fermare la voce dei cittadini.
Accorpamento? E anche oggi… se ne parla domani! Con questa frase si può riassumere il consiglio comunale del 23 luglio, dai toni a tratti grotteschi, dove si sarebbe dovuta discutere una mozione sull'accorpamento del referendum alle elezioni regionali. Su questa mozione era stato raggiunto un accordo tra i gruppi consiliari per inserirla come prima mozione da trattare, subito dopo interrogazioni e delibere. Ma all'inizio della seduta, il sindaco ha preso la parola per un intervento non previsto e durato oltre un'ora, che pare non sarebbe nemmeno consentito dal regolamento comunale. Questo intervento ha fatto slittare l'ordine dei lavori, impedendo di fatto la discussione della mozione sull'accorpamento, anche se formalmente anticipata. A fronte di questo ritardo, dalle opposizioni è arrivata la richiesta di anticipare ulteriormente la discussione, proprio in virtù dello spazio occupato dall'intervento del sindaco, ma la maggioranza ha respinto la proposta, appellandosi all'accordo precedente, come se nulla fosse cambiato.
E anche oggi… se ne parla domani!
Fonte: Ufficio stampa