Tpe invita il consiglio comunale a decidere sull’accorpamento dei referendum. E chiede responsabilità alle forze politiche
09-07-2025 19:14 - Politica
Dal Comitato Trasparenza per Empoli riceviamo questo comunicato sulla questione dell'accorpamento del referendum sulla Multiutility con le elezioni regionali. E volnetieri pubblichiamo.
Sono passati molti giorni da quando il Comitato Trasparenza per Empoli ha
chiesto alle forze politiche ed in particolare al PD, in quanto principale e decisiva
forza politica di maggioranza, di esprimersi sull’accorpamento del referendum
comunale con le Regionali, per favorire risparmio e partecipazione, solo Europa
Verdi, Movimento 5 Stelle, Buongiorno Empoli e Centrodestra per Empoli hanno
risposto; dalle altre forze nessuna posizione ufficiale.
Sappiamo che la prossima seduta del Consiglio Comunale è fissata il 23 luglio
prossimo e nell'ordine del Giorno non è prevista la discussione di modifiche al
regolamento del referendum che consentano l'accorpamento, ma la scelta spetta
al Consiglio Comunale che deve deliberare entro il giorno 8 agosto ossia entro un
mese.
Chiediamo a tutte le forze politiche di uscire dal silenzio e assumersi la
responsabilità di una scelta chiara e pubblica: la democrazia si alimenta di
partecipazione, non di silenzi o attese strategiche. La decisione dell'accorpamento
e quindi della modifica possibile del regolamento referendum non è competenza
esclusiva del Sindaco, è competenza del Consiglio Comunale e quindi della sua
maggioranza, dei gruppi consiliari e dei partiti.
Stiamo parlando di un referendum sulla gestione dei beni comuni e in
questo contesto dobbiamo ricordare che, in una democrazia, il bene comune
più prezioso è la partecipazione dei cittadini. Negare una partecipazione
libera, diffusa e accessibile a tutti rappresenta una delle violazioni più gravi
dei diritti su cui si fonda la nostra democrazia.
La Costituzione italiana, non a caso, definisce con precisione i poteri, i compiti
e i diritti sia delle istituzioni e dei partiti, sia del popolo sovrano, proprio per
garantire un equilibrio tra le parti sociali e preservare i principi democratici.
L’articolo 1 della Costituzione stabilisce che “la sovranità appartiene al
popolo”, e questa sovranità si esprime anche attraverso strumenti diretti come il
referendum. Ma come detto la nostra democrazia si regge su un equilibrio:
l’articolo 49 riconosce il ruolo dei partiti come corpo intermedio fra
cittadini e istituzioni, ma non al di sopra dei cittadini, e non in sostituzione del
loro diritto a partecipare.
Quando una parte utilizza la propria posizione istituzionale per ostacolare l’altra,
rompendo questo equilibrio, evitando il confronto e limitando il diritto di
partecipazione e il diritto di voto, non si sta semplicemente svilendo un
appuntamento elettorale ma si sta minando il patto costituzionale che
garantisce equilibrio tra le parti sociali, equilibrio sul quale si regge la
nostra convivenza civile.
chiesto alle forze politiche ed in particolare al PD, in quanto principale e decisiva
forza politica di maggioranza, di esprimersi sull’accorpamento del referendum
comunale con le Regionali, per favorire risparmio e partecipazione, solo Europa
Verdi, Movimento 5 Stelle, Buongiorno Empoli e Centrodestra per Empoli hanno
risposto; dalle altre forze nessuna posizione ufficiale.
Sappiamo che la prossima seduta del Consiglio Comunale è fissata il 23 luglio
prossimo e nell'ordine del Giorno non è prevista la discussione di modifiche al
regolamento del referendum che consentano l'accorpamento, ma la scelta spetta
al Consiglio Comunale che deve deliberare entro il giorno 8 agosto ossia entro un
mese.
Chiediamo a tutte le forze politiche di uscire dal silenzio e assumersi la
responsabilità di una scelta chiara e pubblica: la democrazia si alimenta di
partecipazione, non di silenzi o attese strategiche. La decisione dell'accorpamento
e quindi della modifica possibile del regolamento referendum non è competenza
esclusiva del Sindaco, è competenza del Consiglio Comunale e quindi della sua
maggioranza, dei gruppi consiliari e dei partiti.
Stiamo parlando di un referendum sulla gestione dei beni comuni e in
questo contesto dobbiamo ricordare che, in una democrazia, il bene comune
più prezioso è la partecipazione dei cittadini. Negare una partecipazione
libera, diffusa e accessibile a tutti rappresenta una delle violazioni più gravi
dei diritti su cui si fonda la nostra democrazia.
La Costituzione italiana, non a caso, definisce con precisione i poteri, i compiti
e i diritti sia delle istituzioni e dei partiti, sia del popolo sovrano, proprio per
garantire un equilibrio tra le parti sociali e preservare i principi democratici.
L’articolo 1 della Costituzione stabilisce che “la sovranità appartiene al
popolo”, e questa sovranità si esprime anche attraverso strumenti diretti come il
referendum. Ma come detto la nostra democrazia si regge su un equilibrio:
l’articolo 49 riconosce il ruolo dei partiti come corpo intermedio fra
cittadini e istituzioni, ma non al di sopra dei cittadini, e non in sostituzione del
loro diritto a partecipare.
Quando una parte utilizza la propria posizione istituzionale per ostacolare l’altra,
rompendo questo equilibrio, evitando il confronto e limitando il diritto di
partecipazione e il diritto di voto, non si sta semplicemente svilendo un
appuntamento elettorale ma si sta minando il patto costituzionale che
garantisce equilibrio tra le parti sociali, equilibrio sul quale si regge la
nostra convivenza civile.
Trasparenza per Empoli