Trasparenza per Empoli: Quella delibera non cambia nulla, serve il referendum
01-10-2025 18:59 - Cronaca
Dal Comitato Trasparenza per Empoli, promotore del referendum sulla multiutiliti previsto per il 9 novembre, riceviamo questo comunicato che pubblichiamo integralmente.
Altro che vittoria politica: la delibera votata a Empoli non congela né sterilizza nulla. La legge già prevedeva il passaggio preventivo in Consiglio Comunale, e Alia ha dichiarato ufficialmente che fino al 2029 la quotazione non sarà neppure discussa, una promessa quindi sul nulla.
Il punto vero è che il sindaco di Empoli ha già votato in Alia la conferma degli indirizzi fissati dalla precedente amministrazione, compreso l’obiettivo della quotazione. Con quel voto la società è stata legittimata a proseguire nel percorso preparatorio allo sbarco in Borsa, che rimane confermato.
E non si parli di “controllo pubblico”. L’Antitrust ha scritto nero su bianco che Firenze eserciterà un controllo esclusivo e negativo sulla società, e la stessa Alia in un documento ufficiale ha dichiarato: “La partecipazione del Comune da Lei rappresentato nella compagine sociale della Scrivente non consente di ritenere che l’ente eserciti un’influenza dominante sulle decisioni assembleari piu’ significative. cio’ lascia dubitare che alia servizi ambientali possa effettivamente qualificarsi alla stregua di un’azienda dipendente dell’amministrazione comunale”. Parole che lasciano poco spazio alle illusioni: i Comuni non hanno alcun potere effettivo, tanto meno Empoli.
Per questo il referendum è decisivo. Abrogare la delibera significa restituire a Empoli la libertà di scelta al momento della quotazione, con la possibilità di un percorso di uscita da Plures rientrando in possesso dei propri capitali. Solo così la città potrà intraprendere la strada delle gestioni in house, realmente pubbliche e senza scopo di lucro, come già stanno proponendo i Comuni soci di Acque spa della provincia pisana.
Intanto, le bollette continuano a crescere oltre l’inflazione. Non perché i servizi migliorano, ma perché i sindaci scelgono di incassare utili sempre maggiori attraverso le tasche dei cittadini. È questa la vera posta in gioco il 9 novembre: decidere se Empoli resterà prigioniera di una logica speculativa o potrà tornare a difendere i propri beni comuni.
Comitato referendario trasparenza per Empoli
Il punto vero è che il sindaco di Empoli ha già votato in Alia la conferma degli indirizzi fissati dalla precedente amministrazione, compreso l’obiettivo della quotazione. Con quel voto la società è stata legittimata a proseguire nel percorso preparatorio allo sbarco in Borsa, che rimane confermato.
E non si parli di “controllo pubblico”. L’Antitrust ha scritto nero su bianco che Firenze eserciterà un controllo esclusivo e negativo sulla società, e la stessa Alia in un documento ufficiale ha dichiarato: “La partecipazione del Comune da Lei rappresentato nella compagine sociale della Scrivente non consente di ritenere che l’ente eserciti un’influenza dominante sulle decisioni assembleari piu’ significative. cio’ lascia dubitare che alia servizi ambientali possa effettivamente qualificarsi alla stregua di un’azienda dipendente dell’amministrazione comunale”. Parole che lasciano poco spazio alle illusioni: i Comuni non hanno alcun potere effettivo, tanto meno Empoli.
Per questo il referendum è decisivo. Abrogare la delibera significa restituire a Empoli la libertà di scelta al momento della quotazione, con la possibilità di un percorso di uscita da Plures rientrando in possesso dei propri capitali. Solo così la città potrà intraprendere la strada delle gestioni in house, realmente pubbliche e senza scopo di lucro, come già stanno proponendo i Comuni soci di Acque spa della provincia pisana.
Intanto, le bollette continuano a crescere oltre l’inflazione. Non perché i servizi migliorano, ma perché i sindaci scelgono di incassare utili sempre maggiori attraverso le tasche dei cittadini. È questa la vera posta in gioco il 9 novembre: decidere se Empoli resterà prigioniera di una logica speculativa o potrà tornare a difendere i propri beni comuni.
Comitato referendario trasparenza per Empoli