Un 25 aprile nel ricordo di Rolando Fontanelli
29-04-2025 16:59 - Libridine
In occasione delle iniziative dedicate all'80° anniversario della liberazione, 25 aprile, ieri lunedì 28 aprile 2025 alle ore 16, presso il Circolo Culturale Auser Empoli “Filo D'Argento” in Via Spartaco Lavagnini N 53, si è tenuta la presentazione del libro, di Rolando Fontanelli, ultimo partigiano scomparso di Empoli, intitolato “Pensieri Di Un Partigiano, La Mia Biografia”, edito dalla casa editrice Setteponti. La presentazione all'interno della rassegna: Persone, Solidarietà E Territorio, “Incontri del Lunedì”.
Di seguito la prefazione al libro:
“Questo libro racconta la storia del partigiano Rolando Fontanelli nel periodo del fascismo e della seconda guerra mondiale. Tuttavia Rolando, pur essendo naturalmente il protagonista della sua autobiografia, dedica ampio spazio alla figura di suo padre, attraverso la quale ci porta nelle trincee della prima guerra mondiale. Raccontando la prima guerra mondiale, tramite i racconti del padre, e la seconda guerra mondiale attraverso la sua testimonianza, l'autore mette in evidenza quanto lo scenario del teatro della guerra sia un vero e proprio “Inferno”. È una storia particolare quella di Rolando, un ragazzo che all'epoca, a rischio della sua stessa vita, decise di diventare un partigiano per combattere contro i tedeschi nazisti e invasori e contro i fascisti. Già i fascisti, perché non si trattò di combattere semplicemente per liberare l'Italia dai tedeschi, ma si trattò anche di una guerra civile contro i fascisti italiani desiderosi di poter ripristinare la loro dittatura nel paese. E al fine di impedire ciò persone con ideologie politiche diverse si ritrovarono a combattere unite sotto la direzione del Comitato di Liberazione Nazionale.
Oggi ormai diamo per scontato che la scelta più ragionevole per l'epoca fosse opporsi al fascismo e al nazismo, diventandone oppositori o in questo caso un partigiano. In verità non era affatto così, infatti si viveva in un periodo in Italia dove la maggioranza delle persone era disposta ad essere fascista a causa della propaganda e dell'educazione che i ragazzi assorbivano in quel periodo; di conseguenza era difficile poter maturare una coscienza critica ed essere degli anti-fascisti perché si sarebbero perse varie opportunità sociali ma soprattutto lavorative. Rolando in quel periodo fece la scelta più coraggiosa e meno scontata che si potesse fare essere anti-fascista ancor prima che il regime rischiasse di cadere. Per lui fu una conseguenza quasi naturale quando arrivò il momento di prendere una decisione decidere di diventare un partigiano e combattere per la resistenza. In queste dense pagine Rolando racconta con le sue parole la sua personalissima esperienza che lo portò a combattere per difendere i suoi ideali contro i nazi-fascisti. Si tratta di una testimonianza molto importante per la storia dell'antifascismo empolese, ma non solo, che può ispirare e far capire alle generazioni successive che nonostante il periodo che si viveva e che speriamo non si debba più vivere si poteva comunque scegliere e maturare una coscienza critica per combattere i nazi-fascisti e non diventarne dei complici.
Infine questo libro è di fondamentale importanza sia per i giovani di oggi, che per le future generazioni, ai fini di far capire l'importanza di mantenere attiva la propria coscienza e il nostro impegno nella società per restare vigili su quei diritti e quelle libertà che diamo troppo per scontate, ma che scontate non sono e la storia ci insegna che ci possono essere sottratte in qualsiasi momento. Per questo dobbiamo preservare la nostra costituzione, facendo anche una pressione democratica in modo che possa essere davvero attuata per costruire una società fondata sui valori dell'umanesimo e della tolleranza. Tuttavia questo libro deve farci riflettere anche sulle altre guerre sparse nel mondo, perché non basta guardare soltanto al nostro orticello, ma come cittadini europei e del mondo dobbiamo anche interessarci, senza rimanere indifferenti, delle violazioni di libertà e diritti nel mondo, che spesso colpiscono minoranze etniche o di un determinato orientamento sessuale, al fine di stimolare e spingere le comunità internazionali a vere cooperazioni volte ad evitare i conflitti ed a preservare i diritti di tutti per un'umanità migliore”.
Fonte: Ufficio stampa
La presentazione è stata introdotta da Marisa La Vecchia, e sono intervenuti Andrea Vitello, storico e curatore, e Iacopo Nappini, scrittore e curatore. Il libro è curato da Andrea Vitello e Iacopo Nappini, con la prefazione del primo e la postfazione di Gianfranco Pagliarulo Presidente Nazionale ANPI, inoltre ha il patrocinio culturale del comitato provinciale ANPI Pisa. Tutto il ricavato proveniente dai diritti d'autore, per volere dei curatori e della famiglia di Rolando Fontanelli, sarà devoluto all'ANPI.
La presentazione ha rappresentato un'occasione di dibattito e di ricordo dell'importanza della resistenza empolese allo lotta al nazifascismo e alla liberazione dell'Italia.
La presentazione ha rappresentato un'occasione di dibattito e di ricordo dell'importanza della resistenza empolese allo lotta al nazifascismo e alla liberazione dell'Italia.
Di seguito la prefazione al libro:
“Questo libro racconta la storia del partigiano Rolando Fontanelli nel periodo del fascismo e della seconda guerra mondiale. Tuttavia Rolando, pur essendo naturalmente il protagonista della sua autobiografia, dedica ampio spazio alla figura di suo padre, attraverso la quale ci porta nelle trincee della prima guerra mondiale. Raccontando la prima guerra mondiale, tramite i racconti del padre, e la seconda guerra mondiale attraverso la sua testimonianza, l'autore mette in evidenza quanto lo scenario del teatro della guerra sia un vero e proprio “Inferno”. È una storia particolare quella di Rolando, un ragazzo che all'epoca, a rischio della sua stessa vita, decise di diventare un partigiano per combattere contro i tedeschi nazisti e invasori e contro i fascisti. Già i fascisti, perché non si trattò di combattere semplicemente per liberare l'Italia dai tedeschi, ma si trattò anche di una guerra civile contro i fascisti italiani desiderosi di poter ripristinare la loro dittatura nel paese. E al fine di impedire ciò persone con ideologie politiche diverse si ritrovarono a combattere unite sotto la direzione del Comitato di Liberazione Nazionale.
Oggi ormai diamo per scontato che la scelta più ragionevole per l'epoca fosse opporsi al fascismo e al nazismo, diventandone oppositori o in questo caso un partigiano. In verità non era affatto così, infatti si viveva in un periodo in Italia dove la maggioranza delle persone era disposta ad essere fascista a causa della propaganda e dell'educazione che i ragazzi assorbivano in quel periodo; di conseguenza era difficile poter maturare una coscienza critica ed essere degli anti-fascisti perché si sarebbero perse varie opportunità sociali ma soprattutto lavorative. Rolando in quel periodo fece la scelta più coraggiosa e meno scontata che si potesse fare essere anti-fascista ancor prima che il regime rischiasse di cadere. Per lui fu una conseguenza quasi naturale quando arrivò il momento di prendere una decisione decidere di diventare un partigiano e combattere per la resistenza. In queste dense pagine Rolando racconta con le sue parole la sua personalissima esperienza che lo portò a combattere per difendere i suoi ideali contro i nazi-fascisti. Si tratta di una testimonianza molto importante per la storia dell'antifascismo empolese, ma non solo, che può ispirare e far capire alle generazioni successive che nonostante il periodo che si viveva e che speriamo non si debba più vivere si poteva comunque scegliere e maturare una coscienza critica per combattere i nazi-fascisti e non diventarne dei complici.
Infine questo libro è di fondamentale importanza sia per i giovani di oggi, che per le future generazioni, ai fini di far capire l'importanza di mantenere attiva la propria coscienza e il nostro impegno nella società per restare vigili su quei diritti e quelle libertà che diamo troppo per scontate, ma che scontate non sono e la storia ci insegna che ci possono essere sottratte in qualsiasi momento. Per questo dobbiamo preservare la nostra costituzione, facendo anche una pressione democratica in modo che possa essere davvero attuata per costruire una società fondata sui valori dell'umanesimo e della tolleranza. Tuttavia questo libro deve farci riflettere anche sulle altre guerre sparse nel mondo, perché non basta guardare soltanto al nostro orticello, ma come cittadini europei e del mondo dobbiamo anche interessarci, senza rimanere indifferenti, delle violazioni di libertà e diritti nel mondo, che spesso colpiscono minoranze etniche o di un determinato orientamento sessuale, al fine di stimolare e spingere le comunità internazionali a vere cooperazioni volte ad evitare i conflitti ed a preservare i diritti di tutti per un'umanità migliore”.
Fonte: Ufficio stampa