Un anno di emergenza e di coraggio: la Lilith e la rete sanitaria "raccontano" la loro lotta contro la violenza sulle donne
24-11-2025 23:42 - Primo piano
A Empoli il contrasto alla violenza di genere non è solo un impegno annuale che culmina il 25 novembre, ma un lavoro quotidiano che cresce di anno in anno. Lo raccontano i numeri – spesso duri, a volte anche
segnali di un cambiamento culturale – e lo raccontano soprattutto le voci di chi si trova in prima linea, come Eleonora Gallerini (nella foto a sinistra) fondatrice e presidente del Centro Antiviolenza Lilith.
Numeri in crescita: più richieste, più emersione «Le richieste aumentano, aumentano in continuazione. Non è sempre un male», spiega Gallerini. «Significa anche che più donne trovano il coraggio di farsi avanti».
Nel 2023 le nuove richieste di aiuto erano state 189; nel 2024 il numero è salito a 264. Il dato del 2025 – parziale, fermo al 17 novembre – è già impressionante: 263 nuove donne accolte, destinate a crescere entro fine anno. A queste si aggiungono oltre 100 donne seguite da anni precedenti, per percorsi che continuano nel tempo.
La pressione è forte anche sulle strutture: nel 2024 Lilith aveva ospitato 63 donne e 70 minori. Nel 2025 le accoglienze sono salite a 79 donne e 86 minori, di cui:
27 donne e 28 bambini in emergenza
37 donne e 42 minori nelle sette case rifugio
15 donne e 15 figli nelle strutture di seconda accoglienza
Un sistema che cresce e si espande per rispondere alla domanda: a luglio 2025 è stata inaugurata Casa Edera, la settima casa rifugio a indirizzo segreto, che si aggiunge alle due strutture di emergenza e ai tre appartamenti per la semi-autonomia.
Empoli come snodo regionale «Se non siamo i più grandi della Toscana, ci manca poco», osserva Gallerini. Il peso del territorio empolese nella rete antiviolenza regionale è riconosciuto anche dalle istituzioni: nel 2024 il Centro Lilith è stato chiamato dalla Questura di Firenze per firmare un protocollo specifico, dopo l’aumento delle misure e dei casi provenienti proprio dalla zona di Empoli.
Le strutture d’emergenza sono piccoli bilocali, per accogliere una donna – spesso con figli – in un ambiente protetto, senza promiscuità. «Una persona che scappa da una situazione così non può essere portata in un hotel qualsiasi. Servono spazi adeguati, servono competenze, e serve una risposta immediata.Per molti centri emergenza significa attaccare la segreteria il venerdì e tornare il lunedì. Per noi vuol dire essere reperibili 24 ore su 24».
Proprio per questo è in programma l’apertura di una nuova struttura d’emergenza, oltre alle due già attive.
Il Centro Lilith oggi lavora con:
«Il lavoro è tantissimo», racconta Gallerini, «perché alle nuove richieste si sommano le donne che seguiamo da anni. Ogni giorno arrivano donne, e ogni caso ha bisogno del suo tempo, del suo percorso».
La rete sanitaria: 671 accessi per violenza in dieci mesi.
segnali di un cambiamento culturale – e lo raccontano soprattutto le voci di chi si trova in prima linea, come Eleonora Gallerini (nella foto a sinistra) fondatrice e presidente del Centro Antiviolenza Lilith.Numeri in crescita: più richieste, più emersione «Le richieste aumentano, aumentano in continuazione. Non è sempre un male», spiega Gallerini. «Significa anche che più donne trovano il coraggio di farsi avanti».
Nel 2023 le nuove richieste di aiuto erano state 189; nel 2024 il numero è salito a 264. Il dato del 2025 – parziale, fermo al 17 novembre – è già impressionante: 263 nuove donne accolte, destinate a crescere entro fine anno. A queste si aggiungono oltre 100 donne seguite da anni precedenti, per percorsi che continuano nel tempo.
La pressione è forte anche sulle strutture: nel 2024 Lilith aveva ospitato 63 donne e 70 minori. Nel 2025 le accoglienze sono salite a 79 donne e 86 minori, di cui:
27 donne e 28 bambini in emergenza
37 donne e 42 minori nelle sette case rifugio
15 donne e 15 figli nelle strutture di seconda accoglienza
Un sistema che cresce e si espande per rispondere alla domanda: a luglio 2025 è stata inaugurata Casa Edera, la settima casa rifugio a indirizzo segreto, che si aggiunge alle due strutture di emergenza e ai tre appartamenti per la semi-autonomia.
Empoli come snodo regionale «Se non siamo i più grandi della Toscana, ci manca poco», osserva Gallerini. Il peso del territorio empolese nella rete antiviolenza regionale è riconosciuto anche dalle istituzioni: nel 2024 il Centro Lilith è stato chiamato dalla Questura di Firenze per firmare un protocollo specifico, dopo l’aumento delle misure e dei casi provenienti proprio dalla zona di Empoli.
Le strutture d’emergenza sono piccoli bilocali, per accogliere una donna – spesso con figli – in un ambiente protetto, senza promiscuità. «Una persona che scappa da una situazione così non può essere portata in un hotel qualsiasi. Servono spazi adeguati, servono competenze, e serve una risposta immediata.Per molti centri emergenza significa attaccare la segreteria il venerdì e tornare il lunedì. Per noi vuol dire essere reperibili 24 ore su 24».
Proprio per questo è in programma l’apertura di una nuova struttura d’emergenza, oltre alle due già attive.
Il Centro Lilith oggi lavora con:
- 12 psicologhe
- 10 avvocati
- educatrici e operatrici dedicate
- circa 50 volontari
«Il lavoro è tantissimo», racconta Gallerini, «perché alle nuove richieste si sommano le donne che seguiamo da anni. Ogni giorno arrivano donne, e ogni caso ha bisogno del suo tempo, del suo percorso».
La rete sanitaria: 671 accessi per violenza in dieci mesi.
Il quadro territoriale è confermato anche dai dati dell’Asl Toscana Centro, che per il periodo 1° gennaio – 31 ottobre 2025 registra 671 accessi ospedalieri per episodi di violenza, condotte lesive e maltrattamenti.
Di questi, 489 riguardano donne e 60 minori.
Nel dettaglio:
Empoli: 97 accessi totali, di cui 67 donne
Firenze: 304 accessi (232 donne)
Pistoia: 136 accessi (99 donne)
Prato: 134 accessi (91 donne)
La rete del Codice Rosa, attiva da anni in tutti gli ospedali dell’Asl, garantisce presa in carico immediata grazie a team multidisciplinari con medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali e ostetriche.
Il percorso dedicato – il Percorso Donna – permette di riconoscere tempestivamente i segnali di violenza e indirizzare le vittime verso i Centri Antiviolenza.
Significativa anche la formazione obbligatoria per il personale sanitario: oltre 11.000 dipendenti l’hanno già completata.
La prevenzione che parte dalle scuole Il Centro Lilith continua a lavorare con le scuole del territorio e oltre: percorsi di educazione alle relazioni positive, sensibilizzazione, contrasto alla violenza tra pari. Un impegno costante che affronta la radice culturale del problema.
Negli ospedali e nei comuni del territorio, il 25 novembre diventa un momento pubblico di riflessione e mobilitazione: flash mob, installazioni, momenti artistici, punti di ascolto del Codice Rosa, iniziative con studenti e personale sanitario.
A Empoli, alle 14.30, la sala antistante il Centro Donna ospita la lettura conclusiva del percorso "L'Albero delle Parole", iniziato il 7 novembre.
“Il contrasto alla violenza è una responsabilità condivisa” Le parole del direttore generale dell’Asl, Valerio Mari, sintetizzano il senso di questo lavoro corale: «Ascolto, assistenza, professionalità: la Rete Codice Rosa rinnova ogni giorno il proprio impegno per chi subisce violenza. È una responsabilità che ci riguarda tutti».
E a Empoli questa responsabilità è presa sul serio. Dentro numeri che parlano di paura e sofferenza ci sono anche altre storie: quelle del coraggio, della protezione, della rinascita possibile.
Il Centro Lilith e la rete sanitaria lo ricordano ogni giorno: quando una donna si presenta e chiede aiuto, la risposta deve esserci. Subito. Sempre.
Di questi, 489 riguardano donne e 60 minori.
Nel dettaglio:
Empoli: 97 accessi totali, di cui 67 donne
Firenze: 304 accessi (232 donne)
Pistoia: 136 accessi (99 donne)
Prato: 134 accessi (91 donne)
La rete del Codice Rosa, attiva da anni in tutti gli ospedali dell’Asl, garantisce presa in carico immediata grazie a team multidisciplinari con medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali e ostetriche.
Il percorso dedicato – il Percorso Donna – permette di riconoscere tempestivamente i segnali di violenza e indirizzare le vittime verso i Centri Antiviolenza.
Significativa anche la formazione obbligatoria per il personale sanitario: oltre 11.000 dipendenti l’hanno già completata.
La prevenzione che parte dalle scuole Il Centro Lilith continua a lavorare con le scuole del territorio e oltre: percorsi di educazione alle relazioni positive, sensibilizzazione, contrasto alla violenza tra pari. Un impegno costante che affronta la radice culturale del problema.
Negli ospedali e nei comuni del territorio, il 25 novembre diventa un momento pubblico di riflessione e mobilitazione: flash mob, installazioni, momenti artistici, punti di ascolto del Codice Rosa, iniziative con studenti e personale sanitario.
A Empoli, alle 14.30, la sala antistante il Centro Donna ospita la lettura conclusiva del percorso "L'Albero delle Parole", iniziato il 7 novembre.
“Il contrasto alla violenza è una responsabilità condivisa” Le parole del direttore generale dell’Asl, Valerio Mari, sintetizzano il senso di questo lavoro corale: «Ascolto, assistenza, professionalità: la Rete Codice Rosa rinnova ogni giorno il proprio impegno per chi subisce violenza. È una responsabilità che ci riguarda tutti».
E a Empoli questa responsabilità è presa sul serio. Dentro numeri che parlano di paura e sofferenza ci sono anche altre storie: quelle del coraggio, della protezione, della rinascita possibile.
Il Centro Lilith e la rete sanitaria lo ricordano ogni giorno: quando una donna si presenta e chiede aiuto, la risposta deve esserci. Subito. Sempre.







