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Un lilbro sulla storia della Vittoria alata che compie cento anni

18-06-2025 06:48 - Libridine
Si porta addosso un nome voluto dai cittadini e determinato dalla statua che, nel 1925, fu eretta al suo centro: Piazza della Vittoria, è uno dei luoghi più significativi della città, simbolo di cambiamenti storici e sociali. La piazza sorge fuori dalle antiche mura cinquecentesche, dove un tempo si trovava la Porta Fiorentina, ed è sempre stata un punto di riferimento per la comunità empolese.

La sua storia è segnata da vari cambiamenti di nome e funzione. Originariamente chiamata Piazza del Bestiame, per ospitare il mercato degli animali, ma ancor più nel passato, era conosciuta come Campaccio, luogo dove venivano eseguite le pene capitali, nel Rinascimento. Divenne poi Piazza San Carlo e, nel 1859, fu intitolata a Vittorio Emanuele II in onore del futuro re d'Italia. La piazza, che per secoli ha ospitato fiere e mercati, cambiò radicalmente nel 1925 con l'inaugurazione del monumento alla Vittoria Alata, realizzato dagli scultori Dario Manetti e Carlo Rivalta in memoria dei caduti della Prima Guerra Mondiale. Questo monumento segnò l'inizio del cambiamento del volto della piazza, che da allora fu conosciuta informalmente come Piazza della Vittoria, nome ufficialmente adottato nel 1943. Nel corso degli ultimi decenni ce la ricordiamo con i cedri, le panchine, la ghiaia bianca per terra, poi con la vasca che riportava i segni di un noto architetto internazionale. E adesso in questa nuova veste. E lei, la Vittoria alata, la Nike, sempre al centro. Da cento anni a commemorare i Caduti della Prima Guerra Mondiale. Certo, ha avuto bisogno di un po’ di maquillage, nel tempo, come si conviene a una signora di una certa età. Ma è lì e splende e ci ricorda – a ogni ricorrenza – gli orrori e le ferite che ci lasciano le guerre.

A cento anni dalla sua installazione, Rossana Ragionieri, insegnante, scrittrice, ex dirigente scolastica e oggi presidente dell’Associazione Turistica Pro Empoli, insieme al fotografo Nilo Capretti hanno raccolto in un libro la storia di questa splendida signora bronzea.

Dal titolo “100 anni sulle ali della Vittoria” il libro attraverso documenti d’archivio, fotografie, pagine di giornali, cartoline antiche ripercorre gli anni che portarono alla realizzazione del Monumento a testimonianza di un’epoca di lacerazioni, sacrifici e dolore. Si tratta di una raccolta assemblata con brevi scritti che evidenziano le diverse fasi dell’edificazione dell’opera di Dario Manetti (1875-1925) e Carlo Rivalta (1887-1941) con l’intervento di Oreste Andreini (1870-1945).

La storia della Vittoria Alata, infatti, ha inizio nel mese di novembre 1921 quando il Regio Commissario, cavalier Paolo Lega, funzionario pubblico rappresentante del governo, in un manifesto che annunciava alla cittadinanza l’ascesa al Campidoglio della salma del Milite Ignoto, inserisce l’appello per una sottoscrizione pubblica allo scopo di realizzare un monumento ai Caduti. L’anno seguente viene nominato un comitato esecutivo da lui presieduto per portare a compimento il progetto.

“Ricordare il centenario dalla inaugurazione del monumento della Vittoria Alata- dicono gli autori- vuole sottolineare il suo valore civile e testimoniale, ripensare al prezzo elevatissimo pagato in termini di vite umane, avere consapevolezza del dolore e delle sofferenze reali causate dalla guerra, riflettere sulle cause e le responsabilità di tanto dolore e sulle conseguenze di un conflitto che ha cambiato la storia”.

Saranno presenti gli autori; l’ingresso è aperto a tutti.