Barnini (Pd): "Se eletta proporrò subito l'abolizione del listino bloccato"

Se sarò eletta in Consiglio regionale, il primo atto che presenterò sarà l'abolizione del listino bloccato. Per rispetto della nostra comunità, che ha il diritto di scegliere da chi essere rappresentata”. Con queste parole, Brenda Barnini — capolista del Partito Democratico nel collegio di Firenze 3 per le elezioni regionali del 12 e 13 ottobre — ha concluso il suo intervento all'interno del suggestivo ex Cenacolo degli Agostiniani, durante un incontro che ha riunito alcuni dei principali protagonisti della scena politica toscana e nazionale.

Accanto a lei, anche Giacomo Cucini, già sindaco di Certaldo e oggi candidato al Consiglio regionale. Nel suo intervento ha ribadito i temi cardine del suo impegno: dal rilancio dei servizi per i territori alla visione di una Toscana più coesa, sostenibile e inclusiva — temi già anticipati anche in una recente intervista rilasciata a Clebs (che può essere letta qui).

A sostenere le due candidature del collegio Empolese-Valdelsa, il governatore uscente Eugenio Giani, candidato alla riconferma, e Stefano Bonaccini, presidente del Partito Democratico, in visita in Toscana per una serie di appuntamenti elettorali: “Siamo stati a Pistoia, a Pontedera, ora qui a Empoli – ha detto Bonaccini – e in serata torno in Emilia per altri incontri. Eugenio è sempre stato al mio fianco, anche quando le cose non sono andate come speravamo, come nel caso delle primarie del partito”.

Bonaccini ha colto l'occasione per lanciare un messaggio al PD nazionale: “Brenda e Giacomo dimostrano che sensibilità diverse possono convivere, se l'interesse comune è quello della comunità e non delle correnti”. E ha elogiato il comportamento dell'ex consigliere regionale Enrico Sostegni, che ha scelto di non chiedere deroghe per un terzo mandato, lasciando spazio al rinnovamento: “Se nel partito tutti si comportassero così, molte tensioni interne si risolverebbero”.

Nel suo discorso, Bonaccini ha poi rivolto lo sguardo agli avversari politici, criticando apertamente la figura del generale Roberto Vannacci: “Mette gli uni contro gli altri, divide in buoni e cattivi in base al colore della pelle, alla religione, alla lingua. Ma l'Italia di oggi è un'altra cosa: basti guardare la nostra squadra di volley femminile, guidata dal mio amico Velasco”.

Anche Brenda Barnini,(qui l'intervista con la quale racconta la sua visione di Toscana) poco prima, aveva lanciato un monito sull'importanza della partecipazione al voto: “Parliamo poco degli avversari, forse perché sappiamo che Giani nonostante sia stato ricandidato troppo tardi, ha governato bene ed è sempre stato in mezzo ai cittadini. E questo ci porta a pensare che la vittoria sia facile. Ma attenzione, perché noi dobbiampo portarli a votare i nostri. E per farlo dobbiamo ricordare loro cosa c'è dall'altra parte. Restare a casa non indebolisce noi, rafforza loro. Il candidato della destra Tomasi, non ha ancora portato a casa nulla. E non è un dettaglio”.

Bonaccini ha poi elencato le ragioni per cui, a suo avviso, votare centrosinistra è oggi un atto concreto e utile: “Giani ha governato bene, è stato un riferimento per il centrosinistra nazionale su temi come gli asili nido gratuiti e la legge sul fine vita. Il voto decide il futuro della nostra terra e dei nostri figli”.

Spazio infine al tema del campo largo, su cui Bonaccini è netto: “In Emilia ho governato senza i Cinque Stelle. Ne ho sentito la mancanza? No. Ma quando è stato il momento giusto, ho lavorato per allargare la coalizione. Oggi governiamo insieme”.

Su questo tema è intervenuto anche Eugenio Giani, che ha chiuso l'incontro: “Il campo largo è un progetto con una prospettiva nazionale. Qui in Toscana può diventare una delle esperienze più avanzate del Paese, ma non possiamo sottovalutare il rischio astensionismo. Il nostro compito è costruire, passo dopo passo, l'alternativa a Giorgia Meloni e alla sua destra”.